chimigramma
Ciao!
Questa settimana abbiamo fatto la prima esperienza sull'alfabetizzazione fotografica.
Abbiamo realizzato un immagine fotografica senza utilizzare la macchina fotografica!
Per fare questa esperienza abbiamo allestito la classe con sei tavoli al centro,sui quali abbiamo disposto due file da quattro vaschette ciascuna.
Per la prima vaschetta, di sviluppo, abbiamo versato 100 ml di idrochinone e 900 ml di acqua tiepida.
La seconda vaschetta, di arresto,è composta da acqua e aceto.
La terza vaschetta è quella del fissaggio,composta da 200 ml di iposolfito di sodio e 800 ml di acqua.
L'ultima vaschetta è, quella del lavaggio, formato da sola acqua,
Per farci vedere come funzionano i fogli fotosensibili il professore ne ha messo uno sul tavolo e sopra ci ha appoggiato le chiavi. Dopo un'po di tempo ha rimosso le chiavi dal foglio e abbiamo potuto vedere che il foglio si era scurito nelle parti in cui non erano presenti le chiavi.Questo perché sono particolari fogli formati da sali d'argento che reagiscono a contatto con la luce.
Ognuno di noi doveva realizzare due immagini fotografiche, una partendo dallo sviluppo e l'altra partendo dal fissaggio.
Io per la prima sono partita dallo sviluppo .Come prima cosa ho preso un foglio fotosensibile e dopo aver immerso la mano nella vaschetta dello sviluppo l'ho appoggiata per qualche secondo sul foglio.
Lo sviluppo permette di accelerare il processo di riduzione del sale d' argento in argento metallico. In poche parole permette di osservare l' annerimento prodotto dalla luce sui sale d'argento.
Una volta tolta la mano sono passata alla seconda vaschetta, di arresto. Qui ho appoggiato il foglio dentro la vaschetta e l'ho mossa in maniera che venisse coperta tutta dal liquido.Questa vaschetta serve per bloccare l'azione dello sviluppo e non contaminare la vaschetta successiva con dei liquidi. Dopo qualche secondo ho tolto il foglio dalla vaschetta d' arresto e l'ho spostato in quella di fissaggio. Anche qui mi sono comportata come nella vaschetta d'arresto deponendo il foglio all'interno e muovendo la vaschetta facendo attenzione che il liquido coprisse l'intero foglio.Il fissaggio scioglie il sale d'argento impedendone cosi la sua trasformazione in argento metallico e rendendo l'immagine inalterabile. In altre parole si sciolgono i sali d'argento impedendo cosi l'annerimento.
In fine ho appoggiato il foglio nella vaschetta di lavaggio con il solo scopo di lavarle dai residui rimasti.
Con questo procedimento ho ottenuto un impronta nera con sfondo bianco.
Per la seconda immagine abbiamo eseguito il procedimento inverso.
Per prima cosa ho messo la mano nello sviluppo e ho lasciato l'impronta sul foglio fotosensibile. Si vedeva un leggero contrasto tra l'impronta sul foglio. In questo modo siamo andati a sciogliere il sale d argento impedendo che nel punto in cui abbiamo lasciato l'impronta il foglio si annerisca.
Fatto questo siamo passati all'arresto, che come prima serve a non contaminare la vaschetta successiva .Lo sviluppo agisce sui sali d'argento, abbiamo potuto vedere come le zone dove non era presente l'impronta si sono annerite.
Anche questa foto per pulirla dai residui l'abbiamo appoggiata nella vaschetta di lavaggio.
In questo caso abbiamo ottenuto un impronta bianca a sfondo nero.
Quando tutti abbiamo finito i due chimigrammi tre nostre compagne sono andate insieme alla prof in camera oscura a lavare le fotografie.
Questa esperienza ci è servita per prendere confidenza con i principali elementi che permettono la realizzazione di una fotografia.
Ecco qui i chimigrammi realizzati da me!
Questa settimana abbiamo fatto la prima esperienza sull'alfabetizzazione fotografica.
Abbiamo realizzato un immagine fotografica senza utilizzare la macchina fotografica!
Per fare questa esperienza abbiamo allestito la classe con sei tavoli al centro,sui quali abbiamo disposto due file da quattro vaschette ciascuna.
Per la prima vaschetta, di sviluppo, abbiamo versato 100 ml di idrochinone e 900 ml di acqua tiepida.
La seconda vaschetta, di arresto,è composta da acqua e aceto.
La terza vaschetta è quella del fissaggio,composta da 200 ml di iposolfito di sodio e 800 ml di acqua.
L'ultima vaschetta è, quella del lavaggio, formato da sola acqua,
Per farci vedere come funzionano i fogli fotosensibili il professore ne ha messo uno sul tavolo e sopra ci ha appoggiato le chiavi. Dopo un'po di tempo ha rimosso le chiavi dal foglio e abbiamo potuto vedere che il foglio si era scurito nelle parti in cui non erano presenti le chiavi.Questo perché sono particolari fogli formati da sali d'argento che reagiscono a contatto con la luce.
Ognuno di noi doveva realizzare due immagini fotografiche, una partendo dallo sviluppo e l'altra partendo dal fissaggio.
Io per la prima sono partita dallo sviluppo .Come prima cosa ho preso un foglio fotosensibile e dopo aver immerso la mano nella vaschetta dello sviluppo l'ho appoggiata per qualche secondo sul foglio.
Lo sviluppo permette di accelerare il processo di riduzione del sale d' argento in argento metallico. In poche parole permette di osservare l' annerimento prodotto dalla luce sui sale d'argento.
Una volta tolta la mano sono passata alla seconda vaschetta, di arresto. Qui ho appoggiato il foglio dentro la vaschetta e l'ho mossa in maniera che venisse coperta tutta dal liquido.Questa vaschetta serve per bloccare l'azione dello sviluppo e non contaminare la vaschetta successiva con dei liquidi. Dopo qualche secondo ho tolto il foglio dalla vaschetta d' arresto e l'ho spostato in quella di fissaggio. Anche qui mi sono comportata come nella vaschetta d'arresto deponendo il foglio all'interno e muovendo la vaschetta facendo attenzione che il liquido coprisse l'intero foglio.Il fissaggio scioglie il sale d'argento impedendone cosi la sua trasformazione in argento metallico e rendendo l'immagine inalterabile. In altre parole si sciolgono i sali d'argento impedendo cosi l'annerimento.
In fine ho appoggiato il foglio nella vaschetta di lavaggio con il solo scopo di lavarle dai residui rimasti.
Con questo procedimento ho ottenuto un impronta nera con sfondo bianco.
Per la seconda immagine abbiamo eseguito il procedimento inverso.
Per prima cosa ho messo la mano nello sviluppo e ho lasciato l'impronta sul foglio fotosensibile. Si vedeva un leggero contrasto tra l'impronta sul foglio. In questo modo siamo andati a sciogliere il sale d argento impedendo che nel punto in cui abbiamo lasciato l'impronta il foglio si annerisca.
Fatto questo siamo passati all'arresto, che come prima serve a non contaminare la vaschetta successiva .Lo sviluppo agisce sui sali d'argento, abbiamo potuto vedere come le zone dove non era presente l'impronta si sono annerite.
Anche questa foto per pulirla dai residui l'abbiamo appoggiata nella vaschetta di lavaggio.
In questo caso abbiamo ottenuto un impronta bianca a sfondo nero.
Quando tutti abbiamo finito i due chimigrammi tre nostre compagne sono andate insieme alla prof in camera oscura a lavare le fotografie.
Questa esperienza ci è servita per prendere confidenza con i principali elementi che permettono la realizzazione di una fotografia.
Ecco qui i chimigrammi realizzati da me!
L' impronta indelebile |
The punch in the dark |
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